mercoledì 20 gennaio 2010

No alla violenza - No al razzismo

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Riceviamo questo comunicato dalla Associazione Immigrati Uniti di Afragola e lo pubblichiamo, unendoci alla solidarietà verso i cittadini stranieri cacciati da Rosarno, alcuni dei quali sono poi arrivati anche ad Afragola.
ASSOCIAZIONE IMMIGRATI UNITI - AFRAGOLA
NO ALLA VIOLENZA – NO AL RAZZISMO
L’Associazione degli Immigrati Uniti di Afragola, pur condannando tutte le forme di violenza, esprime piena solidarietà ai cittadini stranieri di Rosarno e una forte preoccupazione per le parole del Ministro dell'Interno. I braccianti africani, lavoratori indispensabili per l’economia italiana, sono stati letteralmente cacciati da Rosarno e poi deportati nei CIE e nei CARA. L’unico crimine commesso è la ribellione alla gravissima situazione di razzismo, intolleranza, precarietà e sfruttamento schiavistico che ha raggiunto l’acme la notte del 7 gennaio 2010. Questi uomini, vittime per l’ennesima volta di un vile attacco d’intimidazione - giovani del posto hanno sparato contro dei lavoratori - hanno alzato la testa per urlare NO a tutto ciò che sta accadendo in questa nuova Italia razzista.
Da venti anni, ormai, gli agrumi calabri, orgoglio regionale, sono raccolti da mani che vengono da molto lontano. I braccianti stranieri lavorano in condizioni molto vicine alla schiavitù: dalle 5 del mattino nei campi, si lavora per 12-14 ore al giorno per €20-25, da cui bisogna detrarre € 5 per i caporali che portano i lavoratori sui campi con i loro costosi pick-up. Finito il massacrante lavoro si ritorna (si fa per dire) a casa: alloggi di fortuna in fabbriche e casolari abbandonati, si dorme sui cartoni, nei silos dell’olio dismessi, dove il riscaldamento è garantito da piccoli fuochi colpevoli delle malattie respiratorie che colpiscono questi migranti, così come denunciano Medici Senza Frontiere.
La rivolta di Rosarno è l’ultimo atto di una tragedia che va in scena da anni, cui nessuno ha voluto prestare attenzione o trovare una giusta soluzione, accompagnata dal silenzio omertoso di tutti. Eppure proprio a Rosarno nel dicembre del 2008 accadde un’altra sparatoria sempre contro gli immigrati, ma è sparita velocemente dalla memoria mediatica. E dopo appena un anno ci ritroviamo a contare feriti e contusi.
Il Ministro dell’Interno, Maroni, dice che i fatti di Rosarno sono dovuti alla troppa tolleranza nei confronti degli immigrati, noi dell’Associazione degli Immigrati Uniti di Afragola rispondiamo che le cause sono la Legge Bossi-Fini e il Pacchetto Sicurezza, che hanno segnato l’ulteriore avanzamento dell’Italia verso la negazione della dignità umana. La tolleranza ci sembra riservata alla criminalità organizzata, che trae grassi proventi dalla condizione di clandestinità in cui sono costretti troppi lavoratori stranieri; anche grazie ad una sanatoria-truffa che ha regolarizzato solo colf e badanti. Tra i tanti lavoratori cacciati o costretti alla fuga da questa bieca violenza ci sono i nuovi cittadini di Afragola, che adesso si trovano senza documenti perché durante la fuga hanno dovuto scegliere tra questi e la vita, senza soldi perché non sono stati pagati per il lavoro svolto.
L’Associazione degli Immigrati Uniti di Afragola, nel condannare questi episodi di violento razzismo e affinché non si verifichino mai più in Italia, chiede la solidarietà delle Associazioni, dei Sindacati, dei Partiti, della Chiesa e della cittadinanza tutta per un sostegno concreto e morale a favore dei NUOVI CITTADINI di Afragola.
Ed ecco un video realizzato dalla telestreet napoletana InsuTv che narra dei fatti avvenuti a Rosarno, intitolato "Rosarno - Il tempo delle arance":
rosarno: il tempo delle arance from Nicola Angrisano on Vimeo.

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