lunedì 4 ottobre 2010

L'Orchidea Unicef ritorna ad Afragola e... raddoppia

LogoAfRA3_scrittamod_2Uno dei principali progetti dell'Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia, è denominato “Strategia accelerata per la sopravvivenza e lo sviluppo della prima infanzia”. Un nome lungo e forse a prima vista un po' complicato: proviamo dunque a spiegare in breve in cosa consiste. Non è altro che il programma che le Nazioni Unite hanno messo in campo per combattere la mortalità infantile e materna in alcuni dei paesi più poveri del mondo. Gli stati beneficiari, a partire dal 2009, sono passati da 6 ad 8: a Benin, Congo, Ghana, Guinea Bissau, Senegal e Togo, si sono aggiunti infatti Repubblica Centrafricana e Ciad. Il programma, partito nel 2008,
ha come obiettivo quello di ridurre, in tre anni, del 25% la mortalità infantile sotto i 5 anni e del 4% la mortalità materna, salvando dunque la vita ad oltre 230.000 bambini ed a oltre 2.100 donne. La “Strategia” si articola su vari livelli, tanto di carattere istituzionale, quanto di assistenza diretta alle comunità locali. Per esempio, per quanto riguarda il livello istituzionale, il programma punta a potenziare le capacità di intervento nel settore medico dei paesi interessati, attraverso una riforma dei vari sistemi sanitari. A livello locale, invece, si punta a diffondere l'assistenza medica su tutto il territorio, sensibilizzando allo stesso tempo le comunità locali su alcuni dei principi fondamentali igienico-sanitari. La “Strategia” si esplica, dunque, attraverso la diffusione di corrette pratiche, quali, ad esempio, il corretto uso delle zanzariere, l'allattamento al seno dei neonati, la pulizia delle delle mani per evitare infezioni, la cura della malaria attraverso farmaci forniti direttamente alle comunità; ma anche attraverso interventi attuati dal personale medico, come quelli di assistenza prenatale per le donne in gravidanza, le vaccinazioni contro le malattie infantili, la somministrazione di vitamine e micronutrienti o la prevenzione dell'AIDS.
Per questo grande obiettivo, fino a giugno del 2010, il comitato italiano aveva già raccolto oltre 7,5 milioni di euro: una grande cifra ma ovviamente non ancora sufficiente a coprire gli enormi costi. E per questo, tra le tante iniziative messe in campo, il 2 e 3 ottobre Unicef è tornata per il terzo anno consecutivo nelle piazze di tutta Italia con “Orchidea Unicef”, l'iniziativa che, attraverso la vendita in beneficenza di esemplari di Orchidea Phalaenopsis, permette, con un contributo minimo di 15 euro, di contribuire ulteriormente al raggiungimento degli obiettivi del programma.
E, dopo il successo dell'edizione 2009, Legambiente Afragola, per il secondo anno consecutivo, ha deciso di riportare in città l'iniziativa, raddoppiando, rispetto allo scorso anno, la richiesta di piantine da vendere. E, grazie alla collaborazione del Centro d'Ascolto “Sacri Cuori” di Afragola che, nei giorni di sabato 2 e domenica 3 ottobre, ha effettuato la vendita presso l'omonima parrocchia del centro storico di Afragola ed allo stand organizzato dal Circolo in Piazza Belvedere nella mattinata di domenica (a proposito, un ringraziamento particolare a Rosalba Izzo per la vendita delle ultime piantine rimaste), tutte le 72 orchidee a nostra disposizione sono state vendute, permettendoci di raccogliere, anche grazie a qualche altro piccolo contributo, la cifra complessiva di 1.100 euro, che ovviamente abbiamo provveduto a spedire immediatamente al Comitato nazionale Unicef. Anche quest'anno, dunque, possiamo affermare con orgoglio che Afragola ha risposto in maniera positiva all'appello dell'Unicef, portando ancora il suo piccolo ma significativo contributo ad un progetto importantissimo che mira a restituire a tanti bambini – che non hanno avuto la fortuna di nascere in un paese “ricco” - quello che dovrebbe essere il loro primo diritto: la vita ed un'infanzia serena. Contributo che ci auguriamo possa essere sempre più grande, anche grazie ad iniziative come questa, che speriamo di poter replicare al più presto, per dimostrare ancora una volta come il nostro non sia solo un paese sul quale i riflettori si devono accendere solo a causa di eventi tragici e negativi.
Carmine Valentino

Nessun commento:

Posta un commento