Lo striscione dell'Associazione Immigrati Uniti di Afragola, organizzatrice dell'evento (foto di Rosario D'Angelo)
"Siamo tutti migranti" lo slogan della Scuola di Pace e dei Circoli Legambiente di Afragola e Scampia (foto di Lorenzo Tommaselli)
Il corteo attraversa Corso Enrico De Nicola (foto di Lorenzo Tommaselli)
Stamattina (25/07, ndr) ho partecipato alla Manifestazione organizzata dall'Associazione degli Immigrati Uniti di Afragola, contro il razzismo, lo sfruttamento, la violenza nei confronti degli immigrati, in solidarietà con Yaya, partita dalla P.zza Belvedere di Afragola, che ha visto l'adesione di numerose associazioni locali e cittadine, il sindacato e numerose presenze della società civile.
Yaya è un giovane del Burkina Faso che è stato gambizzato da due pregiudicati locali mentre tornava, con un suo connazionale, dalla mensa della Caritas, lungo Via Sacri Cuori. A pochi giorni dall'entrata in vigore del "Pacchetto Sicurezza", che possiamo considerare una nuova forma di "Apartheid", si scatena l'intolleranza e la violenza nei confronti di inermi immigrati.
Volevo segnalare un episodio curioso, ma molto inquietante, che ha preceduto l'avvio della manifestazione. Poliziotti solerti hanno preteso di leggere il contenuto dei numerosi cartelli che erano stati preparati dagli organizzatori o da liberi cittadini. Una sorta di "censura preventiva" in netto contrasto con i diritti della libertà di espressione sanciti dalla Carta costituzionale.
Da tener presente che alla manifestazione era presente anche il gonfalone del Comune di Afragola. Mi domando se questa pratica è un'indicazione presente nel "Pacchetto sicurezza"...in tal caso non mi sembra più improprio parlare di "regime"....oppure rappresenta un eccesso di zelo delle forze dell'ordine.
In ogni caso caso suggerirei al Ministro Maroni, al Prefetto o al Capo della Polizia, di avviare un corso di lingua straniera per la Polizia, perchè molti manifesti erano scritti in "francese" ed in "inglese"...e forse qualche contenuto"pericoloso" potrebbe essere sfuggito.
Aldo Bifulco
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