venerdì 25 dicembre 2009

Ridurre si può, anche ad Afragola


Il gruppo di Legambiente "Aframbiente" e della Protezione Civile di Afragola allo stand di "Ridurre si può"  presso il Parco Commerciale Afragola. 
La direttiva 91/156/CEE è quella legge della Comunità Europea che fornisce ai governi degli Stati membri le direttive per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti, fissando alcuni criteri che devono essere alla base delle singole politiche nazionali in questo ambito. Uno dei principi alla base di questa legge è quello rappresentato dalle ormai famose «4R» che ognuno degli Stati membri dovrebbe promuovere: riduzione, riciclo, riuso e recupero dei rifiuti. Quattro semplici parole che devono rappresentare un passsaggio fondamentale in qualsiasi politica che voglia porsi a tutela dell'ambiente. Ridurre la produzione dei rifiuti, favorirne la raccolta differenziata, allungare il ciclo vitale dei beni di consumo e recuperare (possibilmente attraverso tecnologie pulite, pensiamo ad esempio agli impianti di TMB) energia e materiali sono operazioni che trasformano ciò che viene comunemente chiamato «rifiuto» in una risorsa importante, proteggendo allo stesso tempo l'ambiente ed evitando che tale «rifiuto» divenga un «problema» o, come purtroppo abbiamo potuto sperimentare in Campania, addirittura una «emergenza».
Tale principio, in apparenza semplice, purtroppo, viene spesso disatteso o applicato solo in parte, come accade ad esempio in Italia. Se da un lato, infatti, le amministrazioni più attente si sono attrezzate per promuovere e far funzionare efficienti sistemi di raccolta differenziata, o per costruire impianti che consentissero (sempre nel rispetto dell'ambiente) il recupero di materia e di energia dai rifiuti, dall'altro lato, invece, non è stato fatto molto per venire incontro a quella che la Comunità Europea ha fissato come la prima, in ordine gerarchico delle «4R», cioè la riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti. I dati ci dicono, infatti, che in Italia, negli ultimi due decenni, le quantità di rifiuti prodotti sono aumentate di anno in anno. Cosa fare, dunque, per cercare una soluzione a questo problema? Le associazioni ambientaliste, come Legambiente - che da sempre è in prima linea per promuovere azioni in direzione di una corretta gestione del ciclo dei rifiuti - hanno provato a dare una risposta, come testimonia l'organizzazione di quella grande campagna di sensibilizzazione su questa delicata questione, intitolata «Ridurre si può» che - rivolgendosi a tutti, dai singoli cittandini fino alle amministrazioni ed alle imprese - ha come obiettivo quello di guidarli verso comportamenti responsabili, consapevoli e sontenibili in materia di gestione dei rifiuti. Ma cosa si intende per «comportamenti responsabili, consapevoli e sostenibili»? Proviamo a farne qualche esempio. Favorire, magari attraverso apposite leggi, la riduzione del numero e del volume degli imballaggi che contengono i singoli prodotti ed incentivare a produrli con materiali riciclati e riciclabili, permettere il riuso dei contenitori attraverso l'installazione di distributori di prodotti «alla spina», diffondere l'uso di sportine riutilizzabili in tessuto o di buste in materiale biodegradabile al posto degli inquinanti sacchetti di plastica: sono solo alcune di quelle semplici azioni che permetterebbero una significativa riduzione della quantità di quei materiali che, sempre più spesso, vanno a sovraffollare le discariche o, nel peggiore dei casi, a deturpare i nostri territori. L'impegno di Legambiente, attraverso questa campagna, è dunque quello di portare alla luce queste buone pratiche e diffonderle, attraverso le numerose iniziative realizzate dai suoi Circoli in ogni parte d'Italia.
Ed il Circolo «Aframbiente» è tra quelli che hanno aderito alla campagna. Martedì 8 dicembre, infatti, abbiamo tenuto, presso il Parco Commerciale Afragola, in Via Santa Maria la Nova, uno stand informativo (clicca qui per vedere tutte le foto della manifestazione) per distribuire i materiali che Legambiente e le aziende partner dell'iniziativa hanno prodotto per l'occasione: materiali che comprendevano, oltre al «tradizionale» opuscolo informativo, anche alcuni di quei sacchetti in materiale biodegradabile (mater-bi, un brevetto completamente italiano) che, a partire dal gennaio 2011 sostituiranno obbligatoriamente i sacchetti per la spesa in plastica. L'iniziativa si è svolta in concomitanza con la vendita in beneficienza dei lavoretti realizzati con materiali riciclati - e grazie agli appositi kit forniti alle scuole nelle scorse settimane - dagli alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado del terrritorio di Afragola, tappa finale di un altro importante progetto portato avanti dalla direzione del Parco Commerciale, in collaborazione con le scuole stesse ed alcune associazioni, ed intitolato «Elaborando». Il ricavato della vendita dei lavoretti sarà destinato all'acquisto di materiali didattici e di cancelleria per gli alunni delle scuole afragolesi. Solidarietà e sensibilizzazione al rispetto dell'ambiente sono dunque stati - in un giorno molto particolare come quello dell'Immacolata - graditi «ospiti» al Parco Commerciale Afragola, che ha vissuto un pomeriggio un po' «insolito» rispetto a quelle che sono le normali attività di un centro commerciale, un momento - che speriamo non resti isolato - che ha rappresentato in ogni caso un segnale importante, soprattutto in un territorio come quello di Afragola che ha vissuto e vive ancora una situazione molto difficile a livello ambientale, che risente anche della scarsa sensibilità che le istituzioni locali ed i cittadini hanno troppo spesso mostrato in merito a tali tematiche.
Carmine Valentino
La locandina di "Elaborando"

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