venerdì 14 marzo 2008

L'ultimo regalo del governo alla Campania

Il moribondo e dimissionario governo Prodi ci regala un ultimo saggio della propria incomptenza, per non dire altro: l'Ordinanza del Presidente del Consiglio n. 3657 del 20 febbraio 2008!
Nei primi tre articoli del testo si leggono quelle che sono le mansioni affidate al prefetto dott. Goffredo Sottile, nominato (con l'ordinanza n. 3653 del 30 gennaio 2008) "Commissario delegato per la liquidazione della gestione commissariale [...] delle attività inerenti al ciclo integrato dei rifiuti [...]":  in pratica, il prefetto dovrebbe occuparsi di chiudere a livello amministrativo e contabile la gestione commissariale del ciclo dei rifiuti, in vista del passaggio alla gestione ordinaria. E fin qui, niente di nuovo all'orizzonte, visto che è ormai da anni che si parla di "passaggio alla gestione ordinaria" etc. etc.
Ma l'articolo 4 (ultimo) dell'ordinanza, firma in pratica una sorta di "condanna" per il territorio di Acerra e zone limitrofe, in quanto autorizza a smaltire presso l'ormai famoso inceneritore (che per la prima volta il governo chiama "impianto di termodistruzione"), in costruzione nel territorio della  cittadina campana, ben sette milioni di tonnellate delle cosiddette "ecoballe" prodotte e stoccate presso gli impianti di Cdr della regione. Come ben sappiamo, queste "ecoballe" di "eco" hanno davvero poco, poiché non sono assolutamente in regola con le normative vigenti: sono costituite, in pratica, da rifiuti assolutamente indifferenziati ed "impacchettati", quindi al loro interno si può trovare proprio di tutto, dai rifiuti ospedalieri alle materie plastiche e tante schifezze del genere. Bruciarle, e per di più in un territorio già martirizzato dalle tante discariche abusive di rifiuti tossici e da un tasso di inquinamento da diossina tra i più alti d'Italia, vorrebbe dire attentare seriamente alla salute di tutti i cittadini di quest'area, che già presenta tassi di mortalità per cancro al di sopra della media nazionale.
Molto probabilmente Prodi e soci, con questa ordinanza e con la reintroduzione del CIP/6 (il finanziamento pubblico) per gli inceneritori della Campania (ne sono previsti ben 3!), vogliono attirare investitori per il completamento di un'opera che, senza finanziamento (è costosissima!!!) e senza grandi quantità di rifiuti da bruciare (poca monnezza da bruciare = poca energia = poco guadagno), sarebbe assolutamente antieconomica, nonchè profondamente contraria alle direttive europee in materia di smaltimento dei rifiuti (ricordiamo che diversi inceneritori in Italia hanno subito procedure di infrazione da parte dall'Unione Europea).
Una mossa strategica, che  si spiega molto facilmente, ricordando due cose: 1) attualmente, il cantiere di Acerra è fermo, dopo l'interdizione per un anno
della Impregilo e delle società da essa controllate ad avere rapporti con la Pubblica amministrazione nel settore dello smaltimento dei rifiuti ed il  sequestro, da parte della magistratura, di circa 750 milioni di euro alle stesse società. 2) La gara indetta nel settembre 2007 per il completamento e l'affidamento della gestione dell'opera è andata deserta per ben tre volte.
Insomma, per non fare andare deserta la gara e per favorire le solite multinazionali a caccia di profitto, il governo è disposto a rinunciare alla salute dei suoi cittadini!!!
Non ci stancheremo mai di ripetere che il superamento di questa drammatica emergenza passa anche  attraverso il  superamento  della  "logica del fuoco", cioè dell'incenerimento dei rifiuti a tutti i costi. Solo con un ciclo dei rifiuti ben organizzato, che preveda sistemi efficienti di raccolta differenziata, di riciclaggio e di riduzione della produzione dei rifiuti e con la costruzione di impianti di smaltimento che facciano a meno della combustione dei rifiuti ( ci riferiamo ai cosiddetti impianti di T.M.B. ) -  solo così, dicevamo, si potrà pensare di uscire da questa orrenda situazione. Più che  a costruire inceneritori, il governo farebbe  bene, in Campania, a pensare, innanzitutto, alla realizzazione di quegli impianti di compostaggio che sono sempre mancati e che permetterebbero di eliminare dalle discariche tutta la frazione umida dei rifiuti urbani. Il compostaggio della parte umida dei rifiuti, unito al riciclaggio dei materiali raccolti in maniera differenziata, permetterebbe di avere una quantità di rifiuti da conferire in  discarica simile alla quantità delle ceneri prodotte da un inceneritore, con la differenza che le ceneri sono tossiche mentre i rifiuti da conferire indisacarica sarebbero costituiti perlopiù da materiali inerti.
In conclusione, ribadiamo ancora una volata il nostro NO convinto all'ordinanza criminale di un governo allo sbando, e più in generale, NO alla logica degli inceneritori che producono diossine e nanoparticelle dannose per la salute di tutti!!!

Riproponiamo il documento tratto dal blog di Beppe Grillo "Le alternative agli inceneritori"
Il link al post del blog di Beppe Grillo, che comprende una lettera di Alex Zanotelli sull'ordinanza del 20 febbraio, intolato "Nerone Prodi e le ecoballe"

 Un esempio delle cosiddette "ecoballe" (foto tratta da it.wikipedia.org)

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