lunedì 27 settembre 2010

Rassegna stampa - Cattiva gestione della raccolta e dello smaltimentodei rifiuti ad Afragola

Pubblichiamo due articoli apparsi sulla stampa locale di Afragola, che tracciano un pesante bilancio di un anno di gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti ad Afragola da parte della ditta Igiene Urbana srl. Il primo è tratto dal periodico "La Voce dei Valori" del 26 settembre 2010. L'altro è tratto dal settimanale "Mosaico" del 25 settembre 2010.

Travaso illegale di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata (camion piccolo) e mischiati a rifiuti indifferenziati (compattatore grande). Foto scattata in Via Oberdan ad Afragola, il 21 maggio 2010 
Il fallimento di Nespoli è l'ambiente...
di Salvatore Iavarone
da "La Voce dei Valori" del 26 settembre 2010
Ancora una proroga alla ditta Igiene Urbana srl per il servizio d'igiene urbana ad Afragola, una città di settantamila abitanti, in cui l'amministrazione continua a dare proroghe e non riesce a mettere in campo una seria gara d'appalto per la gestione di un servizio così importante, costoso ed a rischio di infiltrazione camorristica.
La ditta che svolge servizio dallo scorso settembre, e nota per non aver assorbito 10 dei 101 lavoratori che per anni hanno svolto il servizio sul territorio di Afragola, licenziando loro nonostante il contratto a tempo indeterminato, per poi assumere 17 nuovi lavoratori, che secondo la stampa locale sono riconducibili a consiglieri ed assessori della maggioranza.


Dagli atti della Provincia di Napoli Area Politiche del Lavoro (Rep. N°256/09 del 26/08/09), intervenuta nella vertenza collettiva dei lavoratori della ditta per il servizio d'igiene urbana, al momento del passaggio tra la vecchia ditta Ego Eco srl e l'attuale Igiene Urbana srl, si evince in modo chiaro che tutti erano consapevoli del fatto che i lavoratori da integrare erano 101, cognomi e nomi che la ditta Ego Eco srl ha inviato in data 2 luglio 2009 come risulta dal protocollo del comune di Afragola in nostro possesso.
Ma la ditta Igiene Urbana srl su indicazione del Comune (nuovo capitolato d'appalto) ha provveduto a fare altro: un rimbalzo di responsabilità che ha permesso alla ditta di mandare in strada 10 padri di famiglia, e poi di assumere 17 nuovi lavoratori.
Tutto questo mentre il prefetto di Napoli, allora Alessandro Pansa, in data 3 agosto 2009, inviava una nota al Sindaco per informarlo che la Ditta Igiene Urbana srl era oggetto di “reati di natura ambientale e segnatamente per i delitti di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e truffa, nonché per il reato di attività di rifiuti non autorizzata”, ma il Comune non ha mai preso in considerazione una così grave comunicazione.
È di questa estate, data 13 agosto, un impegno di spesa di oltre 500mila euro per pagamenti straordinari alla stessa ditta per alcuni servizi accessori, che riaccendono ancora una volta i riflettori sulla questione ambiente ad Afragola.
Il Comune avrebbe autorizzato il pagamento di una cifra enorme (oltre 500 mila euro) per prestazioni svolte precedentemente all'impegno di spesa.
Il motivo? Servizio notturno.
In pratica, a leggere qualsiasi capitolato d'appalto degli anni precedenti, ci rendiamo conto che il servizio di raccolta rifiuti era sempre svolto dalle 04,00 del mattino, poi improvvisamente, con l'arrivo della nuova ditta, il capitolato d'appalto del 03/06/2009 prevede, all'articolo 1, una notizia che costa caro ed amaro alla collettività: l'orario di inizio del servizio di raccolta è spostato alle 06,00.
Qualcuno si rende conto di quello che noi consideriamo un errore (far girare i camion in tardo orario, con l'apertura delle scuola, significa mandare in tilt il traffico cittadino e peggiorare il servizio), provvede ad anticipare l'orario di uscita dei camion e lievita il prezzo per straordinario notturno fino a oltre 500 mila euro... ed io pago!
Lo stesso articolo 1 del capitolato prevederebbe al punto 2 la differenziata nelle Salicelle, che non è mai partita, al punto 5 l'isola ecologica, al punto 6 lo spazzamento di tutte le strade cittadine,al punto 7 il ritiro dei rifiuti da giardino presso le abitazioni, al punto 8 la bonifica delle discariche, al punto 10 il lavaggio dei contenitori dei rifiuti, al punto 12 una campagna di promozione e informazione per la differenziata, al punto 14 la distribuzione dei sacchetti della spazzatura. Credo di potermi fermare qui per dire che è tutto un fallimento.
Spazzatura e mattoni, fulcro e linfa di un sistema senza morale
da Mosaico del 25 settembre 2010
Nunzio Boccia e Raffaele Pelliccia nascondono le carte ai consiglieri Giustino e Montefusco, costretti a denunciare l'accaduto ai carabinieri. Intanto continua l business sui rifiuti, un settore gestito da Giuseppe De Luca, il dirigente che vanta “Cattive frequentazioni”.
AFRAGOLA - Nunzio Boccia, Raffaele Pelliccia e Giuseppe De Luca. Dirigente dell'Utc, funzionario dell'Utc (Ufficio tecnico comunale, ndr) e dirigente dei settori Tutela ambientale e Attività produttive. Le colonne (burocratiche) portanti del sistema Nespoli, il sindaco senatore ancora in libertà solo grazie all'immunità parlamentare. Mattoni, speculazioni, licenze, spazzatura e centri commerciali. Ha messo tutto sotto controllo. Certo non per garantire trasparenza e legalità. Per carità. I fatti sono sotto gli occhi di tutti e non hanno bisogno di commenti. All'interno del “sistema” si ha sempre più la sensazione che nessuno può chiedere. Nessuno deve controllare. Nessuno può controllare. Nessuno deve sapere che cosa succede in quelle stanze buie e perché succede. Né la maggioranza, né l'opposizione. Ma alcuni attenti consiglieri vogliono esercitare il loro ruolo. Loro vogliono controllare. Una competenza che rientra nella sfera di ogni singolo consigliere comunale. Per farlo hanno bisogno, però, di documenti, delle carte che, invece, i dirigenti tentano di nascondere. Dirigenti collusi, alcuni dei quali vantano all'attivo delle “cattive frequentazioni”. Qualche nome eccellente risulta nelle relazioni di scioglimento per camorra degli organi elettivi. Frequentazioni equivoche alla luce del sole. E proprio loro, i “collusi”, guarda caso, sono stati premiati e promossi da Vincenzo Nespoli. Per molto meno, in altri Comuni, è arrivato lo scioglimento anticipato. Sono intervenuti la Prefettura e il ministero degli Interni. Ad Afragola, invece, si respira un clima di omertà dovuto alla presenza di un sindaco-senatore che si nasconde dietro allo scudo dell'immunità parlamentare e dei suoi rapporti influenti. Eppure, gli scandali continuano ad emergere di settimana in settimana. I settori sono sempre gli stessi: l'ufficio Tecnico di Nunzio Boccia e Raffaele Pelliccia, e l'ufficio Tutela ambientale e Attività produttive di Giuseppe De Luca. La Procura della Repubblica sta lavorando a pieno ritmo proprio su questi settori ed alla conferenza stampa in Procura sugli arresti eccellenti della scorsa estate, a taccuini chiusi, i magistrati furono chiarissimi: “Aspiriamo al livello politico perché è chiaro che determinate organizzazioni hanno diramazioni in tutti i settori del territorio, e quindi pure nella politica”.
Camorra, mattoni e spazzatura. Un trinomio perfetto. Le zone d'ombra aumentano. Passiamo ai fatti ed iniziamo con l'affaire della raccolta dell'immondizia. Negli ultimi mesi sono successe altre cose strane che meritano di essere sollevate e chiarite. Partiamo da una lettera che Giuseppe De Luca, dirigente del settore Tutela ambientale e Attività produttive, il cinque agosto ha inviato alla ditta che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in città. “Si è provveduto – scrive De Luca – all'autorizzazione e al relativo impegno di spesa dei servizi aggiuntivi relativi all'anticipazione di due ore del servizio di raccolta di Rsu, al potenziamento del servizio di spazzamento meccanico (a proposito che fine ha fatto quello manuale previsto dal capitolato?) e a quello di diserbo delle aree cittadine fino al 31 maggio. Esterno, nel contempo, le scuse mie e dell'amministrazione per il ritardo degli adempimenti dovuti,atteso il permanere delle pessime condizioni in cui versa il settore”. In sostanza, il dirigente comunica alla ditta, l'Igiene urbana di Sant'Antonio Abate, scuse allegate, che entro pochi giorni il Comune pagherà altri soldi per lavori eseguiti non previsti dal capitolato. La somma, in questo caso, ammonta a circa 500mila euro. Niente di male, fino a qui . Andiamo in profondità ed il ”giochetto” non regge. Basta leggere le carte. Punto primo: il dirigente riconosce all'impresa, come servizio aggiuntivo, due ore di lavoro notturno in più di raccolta giornaliera eseguite dalle quattro del mattino alle sei. Ebbene, leggiamo la relazione degli ispettori addetti al controllo e si apre la crepa. Nella relazione, protocollata il quattro gennaio dai controllori del territorio, saltano agli occhi gli ultimi tre righi: “Per quanto concerne le due ore di anticipo del servizio – scrivono gli ispettori – (dalle 04.00 alle 06.00) non vi è constatazione da parte dei sottoscritti, poiché il servizio ispettivo inizia alle ore sei”. La sintesi è chiara: la ditta dice di aver lavorato due ore in più, il Comune paga il servizio aggiuntivo e si scusa pure per i ritardi, ma l'Ente non è in grado di verificare che quanto dichiarato dall'impresa risponda alla realtà dei fatti perché gli ispettori iniziano il turno alle sei del mattino e non alle quattro.
Punto due:leggendo il verbale di riunione tra i dirigenti dell'Igiene urbana e del Comune del 9 marzo 2010, firmato in calce, risulta che il “servizio notturno non era previsto”.
Ricapitoliamo: la ditta e l'amministrazione mettono su carta le regole della raccolta e disciplinano ogni minimo dettaglio. Stabiliscono che il servizio notturno non è previsto; la ditta, invece, lo predispone e l'amministrazione paga senza nemmeno verificare che in quelle ore, dalle quattro alle sei del mattino, gli operai abbiano raccolto l'immondizia. Una domanda sorge spontanea: questo è il prezzo che l'esecutivo sta pagando per l'assunzione di 17 persone riconducibili ad alcuni assessori e consiglieri della maggioranza di centrodestra? Si badi bene. Scorrendo l'elenco dei raccomandati, guarda caso, c'è pure qualche soggetto che era in attesa di essere assunto nell'istituto di vigilanza “La Gazzella”. Il cui crac è direttamente riconducibile, per la Procura, alla speculazione edilizia di San Marco. La famigerata “Sean Immobiliare” del sindaco-senatore-imprenditore-immobiliarista Vincenzo Nespoli. Gira e rigira si torna sempre allo stesso punto. Che si parli di cemento o di spazzatura, i nomi coinvolti sono sempre gli stessi, quelli legati alla “solita cricca” che sta saccheggiando, devastando e sventrando il territorio, in ogni suo aspetto.
Diciassette persone assunte all'Igiene urbana sponsorizzate dal “sistema” . Diciassette assunzioni effettuate dopo ben dieci licenziamenti. Dieci padri di famiglia “buttati” in mezzo ad una strada senza pietà, alcuni dei quali vantavano addirittura un'anzianità di servizio di oltre sette anni. Vittime del sistema! Un sistema spietato che non guarda in faccia a nessuno. Dieci disperati trasformati in carne da macello, merce di scambio. Si tratta semplicemente di numeri. Non di persone. Persone da punire, da mortificare. Gli hanno tolto il lavoro e la dignità solo perché non si sono allineati, solo perché non hanno santi in paradiso, solo perché non si sono sottomessi e non hanno votato uomini del sistema. E si sa, in un contesto come quello afragolese chi sbaglia deve pagare, senza appello. Punizioni che siano da esempio per tutti quelli che magari vorrebbero ribellarsi.
Intanto, i costi della raccolta e lo smaltimento dei rifiuti aumentano a dismisura di fronte a un servizio che fa acqua da tutte le parti. Basta guardare come viene effettuato. Nelle strade principali, la spazzatura viene raccolta ancora col “polipo meccanico” o col “Bobcat”, mentre i travasi, con relative perdite di percolato (un liquido altamente tossico ed inquinante), vengono effettuati nelle piazze di Via Oberdan e nelle “Salicelle”. Come se non bastasse, l'amministrazione comunale non si è mai preoccupata di indire una gara d'appalto per l'affidamento del servizio ma si procede con proroghe mensili concesse all'Igiene urbana. Perché non si espleta la gara? Quali sono gli interessi dell'amministrazione affinché in città rimanga l'impresa di Sant'Antonio Abate? In verità, un tentativo l'hanno fatto. Ma l'unica gara predisposta dal dirigente Giuseppe De Luca è stata bollata dal responsabile dell'ufficio gare e contratti, in una missiva del 17 agosto 2010 “non conforme alla normativa di riferimento, nonché alle clausole di prevenzione antimafia”. E se lo dicono loro, alziamo le mani. A proposito gli ispettori predisposti per il controllo hanno rilevato tutto ciò? E le penali?
Gli atti del dirigente Giuseppe De Luca non convincono nessuno. E non si tratta di una questione politica. La gara d'appalto è stata bocciata da un suo collega in servizio al Municipio di Afragola. Ma chi è Giuseppe De Luca, dirigente storico di un Comune che ha conosciuto più volte lo scioglimento anticipato degli organi elettivi per infiltrazione della criminalità organizzata? Un personaggio “chiacchierato”, da sempre legato all'attuale primo cittadino. Ha un pedigree di tutto rispetto, un curriculum che, da solo, contribuisce ad aumentare dubbi e sospetti. Una storia personale che parla chiarissimo. E non servono commenti, soprattutto per chi conosce il significato di valori imprescindibili per una buona amministrazione come la legalità, la trasparenza, la morale e l'etica. Senza andare troppo indietro e ripercorrere la vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista, in negativo, assaporando pure gli arresti, partiamo dal 1998. È l'anno in cui inizia la “luna di miele” tra Giuseppe De Luca e Vincenzo Nespoli. “Luna di miele” che parte da un'altra pagina nera della storia politica e giudiziaria locale: il caso “Ipercoop”.L'amministrazione dell'epoca, guidata da Roberto Caiazzo e Vincenzo Nespoli, revocò l'incarico di responsabile del procedimento relativo all'insediamento del primo centro commerciale ad Afragola all'ingegner Giovanni Salerno per affidarlo proprio a Giuseppe De Luca. Che come primo atto predispose una revoca in autotutela delle autorizzazioni commerciali e di agibilità al centro “Ipercoop”. I motivi del suo “primo atto” sull'”Ipercoop” sono stati compresi negli anni successivi. Tutto ricostruito dagli investigatori, con tanto di intercettazioni allegate agli atti. Per qualsiasi dirigente sarebbe stata la fine di una carriera ingloriosa. Invece in quel momento, De Luca ha messo sulla sua giacca una medaglia. Alla quale se n'è aggiunta un'altra. Giuseppe De Luca, sempre lui, è stato richiamato pure nella relazione di scioglimento per camorra dell'amministrazione capeggiata dall'ex sindaco Santo Salzano. Gli atti redatti dagli investigatori sono chiari, non lasciano spazio alle interpretazioni su frequentazioni tra il dirigente del Comune ed esponenti di spicco della criminalità organizzata. È tutto agli atti. Date, nomi e cognomi. Elemento talmente inquietante da far accapponare la pelle. Invece no. Si tratta, come detto, di un'altra medaglia. De Luca agli occhi di Nespoli è un pluridecorato. Tant'è che il senatore, appena eletto sindaco di Afragola, lo promuove affidandogli due settori strategici e delicati quale quello della nettezza urbana e delle attività produttive (centri commerciali, per intenderci). De Luca, inoltre, è stato denunciato dalla commissione straordinaria, arrivata al Municipio dopo lo scioglimento degli organi elettivi, presieduta dal prefetto Alfonso Noce, al locale commissariato di polizia perché “il tecnico incaricato (De Luca appunto) non ha portato a compimento una procedura nei tempi prescritti”, anche perché era consulente di parte dei privati che erano interessati alla procedura. E su questo si apre un altro capitolo.
Quello legato ai tecnici del Municipio che prestano servizio di consulenza a privati, spesso in contraddittorio col Municipio. Scandali su scandali. Ecco la morale, l'etica e la trasparenza di Vincenzo Nespoli e della sua amministrazione. Non poteva mancare, infine, la ciliegina sulla torta. Ricordate la vicenda che portò l'ex dirigente dell'Utc, Salvatore Napolitano, a chiudere la struttura commerciale di “Chicco” e quella di altri centri commerciali in zona “Marchese” e “Cantariello”? Agli atti, mentre Napolitano lavorava per ripristinare la legalità e contestava ai titolari dei centri commerciali alcuni abusi edilizi strutturali, Giuseppe De Luca, invece, sta facendo di tutto per superare le contestazioni mosse dal suo predecessore . Si tratta di un capitolo a parte, da approfondire e trattare nei minimi dettagli , soprattutto in merito a quei fantomatici oneri concessori mai riscossi e che il sindaco, in pompa magna. ad inizio mandato, dichiarò che avrebbe percepito in poco tempo. Il Comune, ad oggi, non ha ancora visto un euro.
Sulle prodezze di Nunzio Boccia e Raffaele Pelliccia sono stati scritti fiumi di parole. Nascondono le carte ai consiglieri comunali, nessuno sa e deve sapere cosa sta succedendo in un un ufficio asservito “alle esigenze del sistema”. Un sistema che in città specula, costruisce, realizza villette, ricicla denaro, così come ricostruito dalla Procura della Repubblica sul “Sacco di San Marco”. I soliti imprenditori, la “solita cricca”. I nomi sono sempre gli stessi, Nomi che rischiano di salire di nuovo agli onori della cronaca giudiziaria per altri sconcertanti capitoli legati proprio al rapporto tra l'imprenditoria deviata e la criminalità. Le inchieste vanno avanti e a stretto giro ci dovrebbero essere ulteriori novità. Novità che in paese tutti aspettano. I fatti sono noti e chiari, così come la storia dei singoli soggetti. La Procura sta lavorando. In attesa che la Prefettura ed il Ministro degli Interni dimostrino che la legalità e la lotta alle infiltrazioni negli enti locali non si fermano davanti ad un senatore della maggioranza di centrodestra. Non si fermano davanti ai potenti.
Gennaro Giustino e Biagio Montefusco hanno presentato un esposto-denuncia ai carabinieri. Nel mirino Nunzio Boccia e Raffaele Pelliccia. “Abbiamo richiesto gli atti su scandali riportati dai giornali come la lottizzazione di via Sicilia e la manomissione delle tavole del Prg – spiega Biagio Montefusco – ma non abbiamo ricevuto né risposta né i documenti, nonostante i continui solleciti del segretario comunale. Le illegittimità sono palesi. Sulla lottizzazione di via Sicilia, che coinvolge i big della politica locale sia di centrodestra che di centrosinistra, posso dire che si tratta di un colossale imbroglio. I principi alla base dell'attuazione del piano particolareggiato sono stati violentati. Sono stati stravolti i criteri per la realizzazione delle opere di urbanizzazione, affidata in questo caso direttamente alla scelta arbitraria dei privati, quando la podestà di questi interventi spetta al consiglio comunale. Non solo. Arbitrariamente hanno edificato su aree non previste nel piano particolareggiato. Prossimamente appena avremo le carte, entreremo ancora di più nei dettagli”. Spazzatura e cemento, le foci di un sistema deviato con intrecci e complicità tra il livello politico ed i burocrati. Quei burocrati “amici degli amici”. A proposito, sullo scandalo della lottizzazione di via Sicilia aspettiamo di ascoltare il PD e l'on. Mimmo Tuccillo. Tanto mica c'entrano qualcosa? Staremo a vedere!

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