lunedì 13 settembre 2010

La convenienza della legalità: Angelo Vassallo, un esempio da seguire

La morte di Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica, ucciso nella notte del 6 settembre, è stato un evento devastante per la campania intera. Vassallo era uno dei simboli della lotta alle mafie, uno di quei pochi coraggiosi in grado di mettere in atto la politica della legalità, fonte di sviluppo e lavoro. Non è un caso che proprio Acciaroli, Pollica e le zone limitrofe della costiera cilentana siano diventati in questi ultimi anni luoghi ad alto flusso turistico e dai servizi sempre più funzionali. Vassallo ha dimostrato
che la legalità conviene alla popolazione, ha messo in evidenza che le mafie sono solo un ostacolo da abbattere, sono il motivo dell’arretratezza della nostra regione, sono la rovina delle nostre coste e delle nostre coltivazioni. Vassallo aveva tanti nemici proprio perchè si opponeva alle dinamiche ormai divenute “normali” sui nostri territori: gare d’appalto guidate, abusivismi edilizi di vario genere e controllo del sistema dei rifiuti. Insomma il Sindaco di Pollica si intrometteva troppo nei guadagni facili della camorra. L’attività di Vassallo forse infastidiva troppo proprio perchè metteva sotto gli occhi tutti la convenienza della legalità, e quindi, l’unica soluzione era quella di eliminarlo: colpire uno per educarne cento. E’ retorico ricordarlo, ma Vassallo deve essere l’ennesimo punto di partenza per i cittadini campani. L’indignazione per l’accaduto è stata troppo blanda, solo nell’area cilentana c’è stata una vera risposta, il Presidente della Regione, Stefano Caldoro, era presente alla manifestazione ed ha espresso la sua vicinanza alla famiglia, assicurando che la lotta alla criminalità organizzata sarà sempre più serrata. Tutto giusto! Ma mi chiedo il perchè Caldoro stia facendo di tutto per approvare un nuovo condono edilizio che permetterebbe la regolarizzazione di tante costruzioni abusive? L’abusivismo è proprio uno dei nodi cruciali della lotta portata avanti da Vassallo. Il suo esempio e quello del “Cilento fiorente” dovrebbe trascinare con sé tutta la Campania: pensiamo ad esempio alle aree del litorale domizio ed alle località costiere del napoletano come Cuma, Bagnoli, Bacoli, che andrebbero recuperate dallo scempio dell’abusivismo edilizio e dell’inquinamento selvaggio, garantendo un soggiorno sempre migliore ai turisti ed eliminando quella che sembra sempre più una “volontà” di farli scappare terrorizzati. Obbiettivo che può essere raggiunto solo attraverso politiche serie, improntate ad un turismo sostenibile, che restituiscano a questi splendidi luoghi la loro originaria vocazione di accoglienza e la loro grande ricchezza paesaggistica e storico – culturale: politiche che, oltre ad un certo recupero in termini di immagine della Regione Campania, comporterebbero sicuramente un vero sviluppo economico e permetterebbero finalmente di valorizzare anche quella forza lavoro costituita da giovani professionisti e gente qualificata che oggi purtroppo è sempre più spesso costretta ad emigrare.
Andrea Valentino

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