mercoledì 3 febbraio 2010

Anche Formazione Ambiente parla di noi e del giardino del LiceoBrunelleschi



Ecco l'articolo pubblicato dal Trimestrale di Legambiente Scuola e Formazione "Formazione Ambiente" nel suo numero 60/61 di settembre/dicembre 2009, all'interno della rubrica "Storie" curata da Nando Pirro, intitolato "Mettere "radici" nel territorio" e scritto da Lello Del Mondo, docente di scienze, ex studente del Liceo "Brunelleschi", nonché tra i fondatori del Circolo Legambiente "Aframbiente", in cui viene ripercorsa l'esperienza del Giardino Didattico del Liceo Scientifico "Brunelleschi".  Di seguito riportiamo il testo completo dell'articolo.

Rubrica STORIE  - di Ferdinando Pirro
Mettere “radici” nel territorio
di Lello Del Mondo – docente di scienze, ex studente del Liceo Sc. “Brunellleschi” - Afragola (NA)
Le esperienze educative che hanno una maggiore ricaduta sul territorio e sulla modifica degli stili di vita di chi vi partecipa, sono quelle che riescono a durare nel tempo, diventando un punto di riferimento per diverse generazioni di ragazzi, docenti, genitori e parte integrante dell'offerta formativa di una scuola.
Questo è quanto è successo nel Liceo Scientifico “F.Brunelleschi” di Afragola, un popoloso comune dell'hinterland napoletano, che è diventato lo scenario di una storia positiva che parte da lontano ma che, grazie al passaggio del testimone tra tanti volontari, dura ancora oggi.

L'occasione per ricostruire  le tappe della realizzazione di un giardino didattico in quello che inizialmente era uno spazio abbandonato e ripercorrere un'esperienza alla quale ho avuto la fortuna di partecipare diversi anni fa come studente, è stata la recente pubblicazione del libro “Il giardino del liceo. Un ponte tra le generazioni” (Ed.Qualevita), scritto da Aldo Bifulco, docente di scienze oggi in pensione, animatore per circa trent'anni di tanti progetti educativi nel campo ambientale, dell'educazione alla pace e alla solidarietà. I dodici capitoli del libro, come i mesi dell'anno, sono corredati da schede descrittive di alcune piante del giardino e hanno tutti per titolo il nome di alcuni dei tanti protagonisti di quest'esperienza, “espedienti narrativi” che hanno consentito all'autore di ricostruire anche attraverso di loro una storia che rimane corale e collettiva, nella quale si augura possano riconoscersi anche tutti quelli (e sono la maggioranza) che, pur non nominati, hanno dato il loro contributo alla crescita del giardino.

Per fare un giardino, ci vuole ….....
Nel lontano 1982 veniva inaugurata la nuova sede del Liceo Scientifico “Brunelleschi” di Afragola, una struttura moderna, allora considerata all’avanguardia poiché dotata di pannelli solari, ma costruita al centro di un ampio terreno coperto da sterpaglie e cumuli di materiale di risulta.  Per alcuni docenti quel terreno abbandonato che circondava tutto l’edificio rappresentava un’occasione “formativa” da non sprecare, uno spazio scolastico da recuperare e valorizzare facendo educazione ambientale e scientifica, tramite esperienze di cittadinanza attiva che avessero gli studenti come principali protagonisti.
La realizzazione del giardino non è stata un'avventura semplice, ed è stata alla fine possibile solo grazie all'ostinazione e alla passione dei protagonisti di questa storia. Nel libro, infatti,  Bifulco ci ricorda che: « Le istituzioni ci avevano consegnato un “deserto”, le associazioni ed altri enti dopo il primo approccio, apparentemente interessate, ben presto si defilarono perché non nutrivano alcuna fiducia nella possibilità di successo dell’iniziativa ». Eppure, pianta dopo pianta, grazie a raccolte di fondi, alcune preziose collaborazioni e soprattutto tanto lavoro volontario, là dove c’era il “deserto” oggi si può ammirare un giardino didattico ricco di piante sistemate in aree tematiche, alcune di tipo naturalistico (la macchia mediterranea, le conifere, il felceto, il roseto, il bosco, lo stagno), altre con nomi evocativi che evidenziano il lavoro interdisciplinare che ha accompagnato la crescita del giardino e la costante attenzione ai temi della tutela ambientale e della solidarietà: il “Percorso naturalistico letterario”, con piante citate da diversi autori nelle loro opere; il “Giardino del Cantico delle creature”, con piante i cui frutti danno nutrimento alla fauna urbana, soprattutto uccelli, organizzate in tante aiuole, ognuna dedicata ad una strofa del Cantico; il “Frutteto della solidarietà e biodiversità”, in cui vengono coltivati frutti poi trasformati da docenti ed alunni e venduti per sostenere un asilo a Quihà-Makallè in Etiopia e dove sono state messe a dimora antiche piante alimentari, ormai dimenticate e a rischio di estinzione.
Durante ogni anno scolastico il giardino, oltre ad essere un laboratorio didattico all'aperto per gli alunni interni, è aperto alle visite di scolaresche provenienti da tutta la Campania, diventando un esempio concreto di come si possa costruire un positivo rapporto tra scuola e territorio.

….... un ponte tra le generazioni
    Il segreto del “faticoso” successo di quest'iniziativa è stata la scelta dei docenti di puntare da subito sul protagonismo diretto degli alunni, perché sentissero che quello era il “loro” giardino, e di coltivare una senso di appartenenza alla scuola che durasse nel tempo, anche dopo la fine degli studi. La nascita dell'Associazione ex-studenti del liceo Brunelleschi, ha reso concrete le aspirazioni del docente che ha promosso l'iniziativa. «Alle diverse generazioni di studenti non bisognerebbe attribuire solo “la titolarità” morale del giardino didattico, ma anche quella “giuridica”…..Gli ex-studenti potrebbero rappresentare un ponte permanente con il territorio, potrebbero accogliere i visitatori ed accompagnarli non solo per impedire devastazioni, ma anche per suscitare interesse ed emozioni ».
Dopo tanti anni, ho motivo di ritenere che quel terreno è stato il luogo dove, molti di noi, hanno cominciato a parlare e a praticare l’educazione ambientale, la difesa del territorio, la cittadinanza attiva e potrei aggiungere, ora che sono docente anch’io, il luogo dove sapere pratico e sapere teorico si alimentavano l’un l’altro, dove cultura scientifica e cultura umanistica trovavano “terreno” comune per una educazione alla responsabilità, alla solidarietà, al dono, all’amore per la madre Terra.
E non solo i ragazzi si passano il testimone della cura di un giardino didattico in continua evoluzione e che si arricchisce ancora di piante, fiori e nuove aree tematiche: anche tra i docenti è avvenuto il passaggio di consegne tra il suo “fondatore” Aldo Bifulco, oggi in pensione, e Rosa Fortunato, attiva docente di scienze dell'istituto che si avvale della collaborazione di Bance, un giardiniere proveniente dal Burkina Faso.

Un giardino di … cittadinanza attiva
 Attorno a questa esperienza del giardino didattico, nel corso degli anni, se ne sono sviluppate tante altre, a partire dall’Associazione di ex studenti: le Classi per l’ambiente; i Nuclei ecologici, gruppi di studenti delle diverse classi che, oltre a garantire la manutenzione costante del giardino, hanno tentato di promuovere sul territorio una cultura ambientalista attraverso mostre, convegni, dibattiti; il  Gruppo di solidarietà “Malhet”, che con una raccolta di fondi permanente contribuisce alla costruzione di un “Centro dei diritti dell’infanzia” a Quihà-Makallè in Etiopia (anche il ricavato del libro è stato destinato alla costruzione del II modulo del Centro); il locale Circolo di Legambiente “AfraAmbiente”, i cui fondatori e volontari sono passati, a quanto pare, non invano per il giardino del liceo, come ci ricorda Carmine Valentino, un ex alunno che oggi ha 27 anni ed è laureato in Lingue straniere, attuale vicepresidente del Circolo: “La fondazione e l'attività della Legambiente di Afragola sono state la prosecuzione e l'allargamento di quell'esperienza. Il Circolo infatti è costituito per la maggior parte da ex studenti del Liceo che, come me, vogliono proseguire il lavoro fatto a scuola e contemporaneamente estendere a tutto il territorio della città – collocata nella periferia nord di Napoli, territorio difficilissimo e devastato - quella attenzione e quella sensibilità verso le tematiche ambientali che qui mancano quasi dal tutto e che noi abbiamo avuto la fortuna di imparare facendo cittadinanza attiva al “Brunelleschi”. Ancora oggi, infatti, il giardino didattico è uno dei pochissimi spazi verdi pubblici a non essere lasciato al degrado e all'abbandono, cosa che avviene quasi esclusivamente per merito dei docenti e dei nuovi e vecchi alunni del liceo".
Insomma proprio un giardino fecondo, quello del Liceo “Brunelleschi” di Afragola, dove crescono piante, fiori e cittadini attivi e solidali, semi di speranza in una terra difficile ma che la scuola ha insegnato a difendere ed amare. Un'esperienza che dovrebbe ricordare a chi oggi vorrebbe rinchiudere l'educazione alla cittadinanza in una singola disciplina (Cittadinanza e Costituzione),  che solo un approccio realmente trasversale e laboratoriale alla cittadinanza attiva ed un curricolo interamente basato sul protagonismo dei ragazzi nella conoscenza e valorizzazione del territorio, possono mettere le “radici” nel loro cuore, nella loro intelligenza, nel loro stile di vita.

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