venerdì 22 gennaio 2010

A Cesaro la camorra "non risulta"


Questo è l'articolo apparso sul numero di Gennaio 2010 di "La Nuova Ecologia", all'interno della rubrica "Visti da vicino", curata da Toni Mira (pagina 77). Basta leggere il testo dell'articolo che vi pubblichiamo di seguito, per capire che non c'è bisogno di qualsiasi ulteriore commento.
Se la camorra “non risulta”
di Toni Mira
“Il settore dei rifiuti, nella provincia di Napoli, ha qualcosa a che vedere con la criminalità organizzata oppure tutto è gestito in modo regolare? Ci sono discriche abusive riconducibili alla criminalità organizzata?”. “ A me non risulta, proprio perché questa competenza per il momento è ancora del commissario. Certamente ci saranno delle illegalità, ma in questi mesi a me non risultano”.

COLLOQUIO INCREDIBILE ma realmente avvenuto. La sede è quella della commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. A fare la domanda, quasi ovvia visto che si parla di Campania, è il presidente Gaetano Pecorella. Chi risponde, cadendo dalle nuvole, è il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro. A lui, alla guida di una giunta Pdl, “non risulta”. Si giustifica spiegando che è stato eletto da pochi mesi (giugno 2009). Ma non aggiunge che fa politica da 25 anni. Ed evita di ricordare alcune sue disavventure giudiziarie in materia di camorra. Tantomeno le più recenti rivelazioni (è la stessa inchiesta che coinvolge il sottosegretario Cosentino) dei collaboratori di giustizia Domenico Bidognetti e Gaetano Vassallo, quest’ultimo ex imprenditore proprio nel settore dei rifiuti. Ma queste collusioni a Cesaro “non risultano”. Le sue preoccupazioni sono altre. E per queste ha chiesto una proroga del commissariamento rispetto al termine del 31 dicembre 2009. “Obiettivamente - sostiene - preoccupano le condizioni ambientali, ma anche l’elevato numero di disoccupati, che sono convinti che saranno integrati nelle società provinciali”.
INSOMMA L’EMERGENZA DEVE CONTINUARE ma non per combattere ecomafie e inquinamento, ma i disoccupati. E Cesaro, che è anche deputato, insiste. “Vi sono problemi di tanto personale. Nel momento in cui dobbiamo destinare questo personale a supporto della Provincia, questa rischia il dissesto, trattandosi di migliaia di dipendenti. Pertanto bisogna innanzitutto definire un progetto, insieme naturalmente al commissario. Credo che questo sia possibile, ma non in tempi brevi. Vi sono soprattutto motivi di ordine pubblico”. Quando Pecorella sente queste parole, “ordine pubblico”, torna alla carica. Pensando, che Cesaro voglia riferirsi alla camorra. “Lei ha notizia che ci sia interesse da parte di associazioni criminali più o meno organizzate, rispetto al ciclo dei rifiuti e alla gestione dello stesso?”, gli chiede Pecorella. “La nostra preoccupazione riguarda soprattutto il problema occupazionale”. E poi: “Non mi risulta altro”, risponde l’ “ignaro” Cesaro.

1 commento:


  1. difendiamo l'acqua con una bandiera partitica trasparente,perché l'acqua non ha colori.

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