martedì 10 novembre 2009

Da Scampia arriva il “Cesto della solidarietà”


I grandi mezzi di comunicazione di massa ci parlano di Scampia, uno dei più popolosi quartieri della periferia Nord di Napoli, quasi esclusivamente come della “più grande piazza europea dello spaccio di droga” o come del “quartiere delle Vele”, quello dove è stato ambientato il film “Gomorra”. Per fortuna, però, Scampia non è solo questo: è un quartiere di oltre centomila abitanti, per la maggioranza persone oneste, che dello strapotere della criminalità organizzata sono soltanto vittime. A Scampia c’è tanto verde, c’è un enorme parco urbano, c’è uno stupendo auditorium, ci sono delle ottime scuole, presto ci sarà anche l’università, ma soprattutto ci sono tante associazioni che con le loro attività ne fanno una delle zone più vivaci a livello sociale e culturale dell’intera città. E proprio da Scampia, dalle sue associazione e dalle sue cooperative sociali, parte un ennesimo interessante progetto, il “Cesto della solidarietà”, un’iniziativa “di triplice solidarietà”, come l’ha definita uno dei suoi principali promotori, Aldo Bifulco, socio fondatore ed “anima” del locale Circolo di Legambiente “La Gru”. Ma di cosa si tratta
precisamente? Perché “triplice” solidarietà? A queste domande abbiamo avuto risposta durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi mercoledì 28 ottobre presso la Sala Giunta del Comune di Napoli, a Palazzo San Giacomo, alla quale, oltre ai rappresentanti dei soggetti promotori dell’iniziativa, sono intervenuti l’assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli Giulio Riccio - che ha fatto gli “onori di casa” , dando inoltre il proprio personale patrocinio all’iniziativa – e l’assessore alla Cultura della Municipalità di Scampia Maria De Marco. Ma andiamo con ordine e partiamo rispondendo alla prima domanda: che cos’è esattamente questo “cesto”? Beh, come sappiamo, il Natale si avvicina ed a Napoli è tradizione consolidata quella di regalare, a parenti o amici a cui si tiene in modo particolare, il famoso “canisto”, un cesto con tante prelibatezze, che possono andare dai dolci tipici natalizi fino a vino, salumi, e chi più ne ha più ne metta… E quello promosso dalla cooperativa sociale “Altro mondo” di Scampia, come ci ha spiegato il suo presidente Vincenzo Vanacore, è un “canisto” molto, ma molto particolare: innanzitutto, perché i prodotti presenti in esso arrivano da cooperative sociali che li producono seguendo i metodi dell’agricoltura biologica, poi perché queste stesse cooperative forniscono lavoro, tra gli altri, anche ad ex detenuti, favorendone quindi il reinserimento nella società, ed infine perché una parte del ricavato andrà a finanziare un grande progetto di solidarietà per l’Etiopia. Ecco spiegato anche il perché si tratta di “triplice solidarietà”… Andiamo, ora, un po’ più nel dettaglio e vediamo un po’ più da vicino chi sono i protagonisti dell’iniziativa. Partiamo dal suo principale promotore, la cooperativa sociale “Altro Mondo” di Scampia, la quale, dando tra l’altro impiego anche a persone svantaggiate, si occupa principalmente della commercializzazione di prodotti alimentari provenienti dall’agricoltura biologica e dal commercio equo e solidale: prodotti – come quelli che compongono il “Cesto della solidarietà”, cioè i vini della “Masseria Vigne Vecchie” di Solopaca (BN), le marmellate dalla “Stalker” di Eboli (SA) ed i i dolci della cooperativa “L’Arcolaio” di Siracusa - che hanno un ciclo di produzione completamente naturale che non fa alcun uso di concimi o fertilizzanti chimici.
Dunque, ricapitolando: agricoltura biologica, commercio equo e solidale, reinserimento sociale e… non finisce qui: una parte del ricavato della vendita dei “cesti” andrà a finanziare il grande progetto, intitolato “Pianta la speranza nel cuore dell’Africa”, che da tantissimi anni l’associazione “Forum Infanzia Gregorio Donato onlus”, con il suo presidente Lino Picca, porta avanti. L’associazione è nata nel 2000 per rispondere all’appello di due coniugi napoletani, Carlo e Franca Travaglino, i quali, fin dal 1969 decisero di andare in Etiopia a lavorare per aiutare un popolo devastato dai continui conflitti e dalla povertà: e, insieme con il “Forum”, nacque anche l’idea di costruire, a Quihà, un piccolo villaggio della provincia di Makallè, capitale della regione etiope del Tigray, il “Centro dei diritti dei bambini Gregorio Donato”, una struttura che ha permesso di accogliere tanti bambini dai tre ai sei anni per fornire loro cure, educazione , gioco ed una sana alimentazione, diritti che, se in un paese occidentali possono sembrare scontati, in Etiopia (ma in gran parte dell’Africa in genere) non lo sono affatto. Nel 2002/2003, l’associazione – che, ricordiamolo, si finanzia solo ed esclusivamente grazie alla solidarietà di coloro che aderiscono alle sue tante iniziative e che, essendo formata esclusivamente da volontari, destina al progetto il 100% di ciò che raccoglie - ha realizzato il primo modulo del centro e dal 2007 è partita la raccolta fondi per la realizzazione di un secondo modulo, che permetterà di accogliere altri cento bambini. Attualmente, i lavori sono quasi ultimati, ma bisogna ancora pagare all’impresa costruttrice una parte dei costi di realizzazione. Ed è per questo che, dei 50 euro che costituiscono il prezzo del “Cesto” grande, 10 andranno a Quihà, così come 5 dei 30 euro che costa il “Cesto” più piccolo.
La proposta della cooperativa “Altro Mondo” (e di quella ad essa associata “L’uomo ed il legno”), ha ovviamente trovato tantissime adesioni all’interno del vivacissimo mondo associativo di Scampia e non solo, prima tra tutte quella del circolo Legambiente “La Gru”: scorrendo la lista delle realtà aderenti - ognuna delle quali cercherà con ogni mezzo, di diffondere l’iniziativa all’interno del proprio territorio - si nota la presenza della “Scuola di pace” e della “Comunità Cristiana di Base del Cassano” di Secondigliano, dell’ “Associazione ex studenti del Liceo Brunelleschi” di Afragola e della Federconsumatori Campania, rappresentata, in occasione della conferenza stampa di presentazione, dal suo presidente Rosario Stornaiuolo. Tante adesioni, insomma, per un’iniziativa di grande valore dal punto di vista sociale, della solidarietà ma anche da quello culturale, poiché attraverso di essa possiamo scoprire il grande lavoro che queste realtà svolgono costantemente sul proprio territorio: un lavoro importantissimo ma che, troppo spesso, e solo perché, come si dice, “non fa notizia”, viene trascurato dai mezzi di informazione.
Carmine Valentino

3 commenti:

  1. Speriamo che Scampia diventi un quartiere normale, anzi un bul quartiere  anche se è solo una speranza

    PS Domani sera c'è Saviano su Rai Tre, credo che sia una bella cosa da vedere :-)

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  2. Beh ,speriamo davvero... ed invitiamo tutti a vedere il grande Roberto Saviano... ce ne fossero di persone con un coraggio come il suo...

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  3. Credo che sia stato veramente un grande Roberto...
    grazie a lui ad a Fazio

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