mercoledì 28 maggio 2008

Rifiuti in Campania - una via d'uscita c'è

Si è tenuto ieri, martedì 27 maggio, presso la sede del Circolo degli Universitari e del Circolo Legambiente "Aframbiente", in via Francesco Russo 55, un dibattito sulla questione, purtroppo sempre di strettissima attualità, dell'emergenza rifiuti in Campania: obiettivo  principale era quello di capire le effettive esigenze del territorio e le possibili soluzioni di una crisi che ormai dura da troppo tempo. Ospiti del nostro Circolo, alcuni esperti  che ormai da  anni si occupano  delle  questioni relative all'emergenza rifiuti  in  Campania, in particolare: il dott. Sebastiano Lauritano, consulente  ambientale  CLACS  CISL Campania,  l'avv.  Raffaele  Di Monda, presidente dell'associazione "L'Ego di Napoli" e Ciro Monaco, consigliere comunale a Napoli della lista "Iniziativa popolare - Movimento civico". A moderare il dibattito era Salvatore Iavarone, presidente del Circolo degli Universitari e tra i soci fondatori del circolo Legambiente "Aframbiente".  Gli esperti hanno risposto ai seguenti interrogativi fondamentali:

Quale differenza tra il processo di termovalorizzazione e gli altri?
Quali sono i costi?
Come viene calcolato l'Impatto ambientale?
E' vero che LA LEGGE E'  UGUALE PER TUTTI e si esprime in NOME DEL POPOLO ITALIANO?

L'avv. Di Monda, che ha aperto il dibattito con il suo intervento, si è ovviamente soffermato sull'ultima di queste questioni, evidenziando in particolare i problemi, a livello giuridico, legati alle modalità con le quali le istituzioni gestiscono attualmente il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L'avvocato, presidente dell'associazione "L'Ego" di Napoli, si è inoltre soffermato su alcuni punti molto discutibili contenuti all'interno del recente decreto legge n.90 del 23 maggio 2008 sull'emergenza rifiuti in Campania (approvato in occasione del famoso Consiglio dei Ministri di Napoli del governo Berlusconi). 
La parola è passata quindi al dott. Sebastiano Lauritano, tra i principali promotori dell'incontro, il quale ci ha parlato delle possibili soluzioni all'emergenza, mettendo in risalto, in particolare, l'importanza di una raccolta differenziata spinta e realizzata con il sistema del "porta a porta", ma soprattutto ci ha spiegato le differenze tra i vari sistemi di smaltimento delle frazioni di rifiuto indefferenziate o non riciclabili. Il suo intervento ha  inoltre messo in particolare evidenza un punto sul quale abbiamo già in passato parlato in maniera diffusa e cioè la pericolosità, per l'ambiente e per la salute, dei cosiddetti "termovalorizzatori", che in realtà non valorizzano un bel niente, se non gli interessi politico - economici che ci sono alla base della loro costruzione e della volontà di costruirne di nuovi. Si è poi parlato degli impianti di  TMB, a cui abbiamo anche noi in passato già accennato,  sottolineandone gli indubbi vantaggi , ma anche qualche "contro", legato alla  presenza dei residui del trattamento da conferire in discarica. Punto centrale e fondamentale dell'intervento del dott. Lauritano è stata la presentazione di un sistema di smaltimento dei rifiuti tra i più innovativi, la cosiddetta "dissociazione molecolare": è stato anche proiettato un video, girato in Islanda, nel quale si mostrava il funzionamento di un impianto  per  la messa in atto di tale sistema. Eccolo:


Il dissociatore molecolare non è altro che un impianto che, attraverso la combustione a 400 gradi circa (contro gli oltre 1000 dell'inceneritore), scompone le molecole delle sostanze bruciate (i rifiuti, in questo caso) e le trasforma in sostanze più semplici, quali ad esempio il gas metano o un gas sintetico detto SynGas. La combustione avviene in una grossa "gabbia" chiamata "camera di combustione", in carenza d'ossigeno. L'impatto ambientale è minimo, poichè a quella temperatura non si verifica la fusione di sostanze come il vetro ed i materiali ferrosi: questo fa sì che le ceneri prodotte dalla combustione non vengano contaminate (come avviene per l'inceneritore, che rilascia nanoparticelle ed anidride carbonica nell'atmosfera, oltre a produrre ceneri altamente tossiche). Ciò significa che il vetro ed i metalli non fusi possono essere riciclati, mentre le ceneri possono essere riutilizzate nei lavori stradali, evitando quindi qualsiasi conferimento in discarica. Il dissociatore, inoltre, non emette sostanze dannose per l'ambiente, in quanto i gas che si producono dalla combustione vengono immagazzinati, e, per le particolari condizioni nelle quali avviene la combustione,  non permette la formazione delle pericolosissime diossine. Tali impianti sono già utilizzati in paesi all'avanguarda come l'Islanda, gli Stati Uniti o il Giappone.
L'ultimo intervento è stato quello di Ciro Monaco, il quale da tempo si batte per far sì che questa tecnologia venga "importata" anche a Napoli ed in Campania, come strumento, insieme ad una raccolta differenziata finalmente gestita in maniera efficace e trasparente, per il superamento della drammatica situazione attuale. Gli esperti hanno poi risposto alle domande del pubblico presente in sala, e composto non solo da cittadini afragolesi, ma anche da delegazioni provenienti da Chiaiano, Acerra e Pozzuoli, luoghi, soprattutto i primi due, in questo momento, loro malgrado, al centro dell'attenzione delle cronache nazionali e non solo.

1 commento:

  1. L'inceneritore nasce con te. Meno Male Espedito C'è ...

    http://www.menomalespeditoce.tk

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