sabato 10 maggio 2008

Comunicato stampa sulla discarica di Chiaiano

Pubblichiamo il comunicato stampa di Legambiente Campania sulla questione della possibile apertura di una discarica a Chiaiano, al confine tra i comuni di Napoli e Marano. Ricordiamo che Chiaiano è un quartiere di Napoli che si trova a pochissimi chilometri da Pianura, già teatro nei mesi scorsi, di dure proteste per un motivo analogo, cioè la possibilità della riapertura di una vecchia discarica chiusa anni fa dalla magistratura a causa dell'inquinamento che aveva provocato in tutta la zona circostante. Ricordiamo, inoltre, che la zona prescelta per far sorgere la discarica si trova nei pressi di un'area protetta, la Selva di Chiaiano, e non distante da grossi centri abitati quali lo stesso quartiere ed il comune di Marano: tutto ciò va ovviamente in direzione assolutamente  contraria  a quelle  che sono le direttive UE in materia.

Napoli, 7 maggio 2008 Comunicato Stampa

NAPOLI:DISCARICA DI CHIAIANO

LEGAMBIENTE: "GIA' NEL PASSATO QUELLA CAVA ERA STATA CONSIDERATA GEOLOGICAMENTE NON IDONEA, TROPPI RISCHI SULL'APERTURA"

BUONOMO(LEGAMBIENTE):"ANCORA UNA VOLTA DECISIONE PRESE A TAVOLINO E NON CONCERTATE" "COMPRENSIBILI LE PREOCCUPAZIONI DELLA POPOLAZIONE" "IL CAPITALE SOCIALE E' ORMAI ESAURITO"
"A volte ritornano. La Cava di Chiaiano già nel passato era stata considerata non idonea, oggi di fatto diventa la soluzione per uscire dall'emergenza. Ancora una volta assistiamo a decisione prese a tavolino e senza un necessario confronto e concertazione con i cittadini.
Comprensibili le preoccupazioni della popolazione, che non devono degenerare in nessun tipo di violenza che farebbe il gioco di chi vuole  aprire quella discarica e continuare a sostenere che i cittadini sono contrari a tutto".  In una nota Michele Buonomo, presidente di Legambiente  Campania commenta l'ipotesi di apertura della discarica alla Cava di  Chiaiano.
"La stessa ipotesi di una discarica per tal quale nella cava di Chiaiano - prosegue Buonomo - rientrerebbe in quelle per cui il nostro paese è nel mirino dell' Ue. La verità è che da maggio scorso, quando abbiamo assistito all'ennesima crisi nulla è stato fatto per ridurre i rifiuti, per aumentare la raccolta differenziata in città e non è mai stato usato l'esercito per aprire gli impianti di compostaggio. Nella nostra regione da anni le scadenze delle chiusura degli impianti era nota a tutti, cosa si è fatto? Dove sono i lavori dei siti di discarica individuati dall'ultimo decreto? Per quanto tempo ancora dobbiamo essere ostaggi della Fibe? Dei suoi debiti e della sua inefficienza? Perchè non sono stati messe in mora le amministrazioni che ancora non hanno seriamente avviato la raccolta differenziata? Le risposte a queste domande - conclude Buonomo di Legambiente - già sarebbero un pezzo della soluzione del problema."

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